22 febbraio 2013

Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro by Frank Miller

E' complicato parlare di una graphic novel tanto importante come questa, pertanto ne parlerò come semplice appassionato del pipistrello, da lettore pieno di voglia di conoscere, di esplorare il suo mondo a 360 gradi.

Dopo la sessione invernale di esami ho finalmente un po' di tempo da dedicare a me stesso e a ciò che mi piace fare nel tempo libero. La graphic novel la comprai un bel po' di mesi fa, ma non avevo mai trovato il tempo o quello stato d'animo libero, senza pressioni e preoccupazioni di studio, per poterla leggere. E così, ieri pomeriggio, per la bellezza di quattro ore, mi sono immerso nella lettura di questo... capolavoro.

Prima di tutto, alla fine della lettura, ma anche durante, ho notato chiaramente quanto la storia fosse contestualizzata nel periodo in cui Miller l'ha scritta. Gli anni '80, "un periodo di pericolose minacce, forze possenti, ed eventi mediatici estremamente frivoli. Il crimine aumentava nelle strade. Furono anni burrascosi, amari e divertenti", per usare le parole dell'introduzione scritta da Miller stesso. Tutto questo è presente nel fumetto, tutto, e in maniera molto consistente e pervasiva, importante. Ad esempio, le scie di sangue dei criminali, la guerra tra USA e Russia, le continue vignette che fungono da teleschermo in cui personaggi della tv discutono sulle vicende in corso a Gotham City. 

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Gotham. La città è viva, pulsa, è nera, più nera che mai. Le atmosfere cupe ti abbracciano sin dalle prime pagine del fumetto e una volta che ci sei dentro non riesci a renderti conto che non è la realtà. Il gruppo di Mutanti terrorizza i cittadini e compie ogni atto criminoso possibile. Sono per lo più giovani, i classici giovani disadattati degli anni '80. E, quando Harvey Dent è di nuovo a piede libero e inizia a compiere crimini di qua e di là, ecco che ritorna lui. Batman. Da dieci anni fuori dalle scene, Bruce Wayne non ha resistito al suo alterego, perché niente può fermarlo, non "con il vino, né con i giuramenti, né con il peso dell'età...". Ed ecco, allora, che ritorna sulle scene Batman. Ma un Batman più violento, più arrabbiato, anche un po' esausto direi, perché il crimine ha ripreso a dilagare nonostante tutte le azioni del passato del Cavaliere Oscuro, la sua crociata tesa a migliorare un po' il piccolo mondo che è Gotham City.

Appena torna Batman, ovviamente, la sua nemesi, il Joker, che, per usare le azzeccatissime parole recitate da Heath Ledger, è completato da Batman, si risveglia dal suo stato catatonico. I mass media nel frattempo si scatenano, chi contro il pipistrello, chi per sostenerlo, in una serie di interventi "frivoli".

Non starò a raccontare tutte le vicende, perché molti di voi conoscono questa magnifica storia, e chi non la conosce farebbe bene a procurarsi il librone.

E' spettacolare il modo in cui il Cavaliere Oscuro si muove per la città, resistendo a tutti, criminali, poliziotti, mass media, e anche a se stesso, al suo corpo ormai vecchio e logoro. Eppure, ha conservato questo fisico poderoso, enorme, degno di un gigante. Perché alla fine è un gigante, come Superman stesso, che si troverà costretto ad intervenire per fermare un Batman sempre più scatenato. E in ogni movimento di Bruce, potevo sentire anche io la sua stanchezza. Ma la sua ostinazione gli ha permesso di andare avanti.
Devo dire che a volte è davvero sembrato un dittatore, nel voler imporsi agli altri, persino nella postura di Robin stessa, la nuova Robin, la tredicenne Carrie Kelly. Ma sappiamo perché lo fa, per quali ideali.
E' il solito Batman pieno di risorse. E così, quando la tecnologia non potrà essere usata, a causa della bomba atomica lanciata dai russi, e non potrà usare quella Batmobile che assomiglia più a un vero e proprio tank (bellissima!), batterà le strade di Gotham a cavallo. Epico! Perché in quel momento, quando a Gotham è davvero scoppiata la guerra tra i suoi cittadini stessi, Batman si ergerà come un condottiero per riportare le cose a posto. Sembra quasi di sentire il suo imponente tono di voce, mentre parla alla folla e ai suoi seguaci. Quella voce imperiosa e massiccia che riesce a fare breccia nella mente di tutti e a riportarli all'ordine. 

Il climax che si raggiunge alla fine... è immenso. La lotta contro Superman è un qualcosa di violento e sofferto, il suo corpo ormai non regge più e sa che è vicino alla fine. Ma dà tutto se stesso, usa le sue tattiche, perché Batman è questo, tattica, intelligenza, astuzia. E alla fine potrà dire a Superman:

"Voglio che ti ricordi, Clark... in tutti gli anni a venire... nei tuoi momenti più intimi... Voglio che ti ricordi le mie mani sulla tua gola... Voglio che ti ricordi... l'unico uomo che ti ha battuto"

E poi l'espressione di sofferenza per l'arresto cardiaco... Immenso. Emozionante. Mitologico. In quel momento comprendiamo davvero chi è Batman. Cosa ha dovuto sopportare per tutti quegli anni, nascosto dietro le sue maschere. Le sue lotte, le sue contraddizioni, i suoi freni, la sua rabbia e la sua sete di vendetta, per la morte dei genitori, mai appagata, il conflitto con i suoi pochi "amici", le sue perdite... tutte compiute da un gigante che è solo un uomo, che non ha niente di super.

SPOILER SPOILER SPOILER La morte di Joker è stata una sorta di pre-climax, o un side-climax. Batman è esausto della sua furia omicida, frustrato per il fatto di non esser riuscito a salvare tutte le vittime che ha fatto il clown dopo che era stato liberato. E tutto questo lo sentiamo sulla nostra pelle. E, sebbene, purtroppo la lotta corpo a corpo contro Joker dura appena due facciate, ne sentiamo tutto il peso, sentiamo quanto difficile sia lo sforzo di Batman a non ucciderlo, quanto poco riesce a resistere. Ma alla fine, anche se sarà Joker stesso ad uccidersi, percepiamo che Batman si sente in colpa anche se non lo lascia a vedere. Sentiamo quanto gli brucia, nonostante si senta sollevato nel suo intimo. E' un momento fortissimo, che ti lascia fermo a pensare, una volta che è finito tutto. Sembra che tutta la lotta furibonda di anni ed anni tra Batman e Joker ti passi davanti, mentre senti echeggiare le sue risate nella tua testa. FINE SPOILER FINE SPOILER FINE SPOILER

Il ritorno del Cavaliere Oscuro è una graphic novel storica, ora capisco quanto. E' una storia immensa, forte, cruda e psicologicamente violenta, almeno per Batman. Un passo obbligato per chi segue le vicende di quest'ultimo. Mi rammarico di non averla potuta leggere, anzi, procurarmela molto tempo prima. Ma finalmente ho potuto sopperire a questa mancanza e devo dire che mi ha lasciato il segno. Ha davvero aperto qualcosa dentro di me.

Un'opera d'arte.

Dr. Jekyll


4 commenti:

Marco Grande Arbitro ha detto...

Questo lo devo recuperare!
Purtroppo l'ho già letto, quindi non avrò più il brivido della scoperta.

Dr. Jekyll ha detto...

Nelle fumetterie è disponibile grazie ad una ristampa della RW Lion!:D

Mo_Lu ha detto...

Uno dei più bei fumetti che ho mai letto.
Miller ha scritto anche un seguito, non l'ho mai letto ma ne ho sentito parlare abbastanza male.
Il Moro

Dr. Jekyll ha detto...

Sì, l'ho sfogliato in fumetteria: Il cavaliere Oscuro colpisce ancora. I disegni sono orrendi e la storia sembra più incentrata su Superman che su Batman (almeno vedendo i disegni)... Non so se lo acquisterò mai, anche se lo farei per conoscenza. Ma molto più in là.
Comunque sì, è uno dei più bei fumetti che siano mai stati scritti, sono d'accordo con te ;)

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