24 aprile 2012

Barnabas Miller, Jordan Orlando - 7, Il numero maledetto

Autori: Barnabas Miller e Jordan Orlando
Titolo: 7 - Il Numero Maledetto
Anno: 2012
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Pp: 320
Genere: Thriller



Passeggiando per la Feltrinelli di Via Appia Nuova, un pò di settimane fa, il mio sguardo è caduto su questa curiosa copertina e ne ho letto la trama che mi ha incuriosito. Il libro è ben confezionato, con copertina rigida e tanto di sovraccoperta e bella grafica. Inoltre, il prezzo di copertina è accessibile, solo 9,99 euro, come al solito per la maggior parte dei libri della Newton. Insomma, alla fine l'ho preso.
Non saprei come giudicarlo, perchè non è un libro pessimo ma nemmeno esaltante. La trama: una ragazza, Mary, viene assassinata e rivive i momenti della sua morte nei corpi delle persone a lei più care, scoprendo che tutti avevano un motivo per odiarla e volerla morta.
Il romanzo si divide in due parti: la prima che parla del giorno della sua morte e la seconda in cui Mary rivive lo stesso nei corpi delle persone care. 
La prima parte è, a mio avviso, orrenda e noiosa. Potrebbe essere racchiusa in una trentina di pagine anzichè le ben 150. Probabilmente serve proprio per ricalcare la figura di Mary, una diciassettenne egocentrica, la Bellissima-Più-Bella-Di-Tutte che mette i piedi in testa a chiunque, senza nemmeno rendersene conto, pur di restare al centro del mondo. La si può paragonare a quell'altro orrendo personaggio di Bella, della saga di Twilight, che ormai è un modello (mal riuscito), che ci possiamo fare... Ed è incredibilmente paranoica, ma di una paranoia che stanca, annoia e ti viene da mandarla a quel paese, lei e lo scrittore. Ogni minima cosa che succede è un pretesto per farne un dramma. Insomma, la prima parte la si potrebbe riscrivere in poche pagine e tutto il resto buttarlo nel cesso.
Nella seconda parte, come ho detto, Mary zompetta con la sua anima da un corpo all'altro dei suoi cari. Ognuno ha i suoi motivi per detestarla, ma non sono che soliti clichè che appaiono scontati a ben pensarci. In mezzo c'è una maledizione egizia che unisce le 7 persone coinvolte nel suo omicidio, sembra però più un pretesto per motivare certi atteggiamenti che non vi sto a rivelare. 
Per concludere, ci sono dei colpi di scena che possono sembrare anche azzeccati, dei retroscena che per un attimo non ci aspettiamo e dei passaggi anche carini (nella seconda parte, intendiamoci). Non so chi dei due autori abbia scritto quale parte, ma in entrambi i casi lo stile non è il massimo. Anzi, soprattutto nella prima parte è uno stile spezzato, inutilmente denso di prolissità e che spesso spezza la scorrevolezza. Ad esempio, in un dialogo, tra una battuta e l'altra, possiamo trovare un intera pagina di ragionamenti e vicende rievocate, che alla fine ti costringono a tornare indietro per ricordare cosa aveva detto un personaggio prima che l'altro gli rispondesse in quel modo. Nella seconda parte il tutto è già più scorrevole e scritto meglio, almeno.
Se avete modo di leggerlo senza doverlo comprare, potete darci uno sguardo perchè no... Alla fine è una storia che può tenere, se non si considerano gli stereotipi delle vicende e delle motivazioni, ma è comunque una storia paragonabile ad un'opera kitsch, altamente volatile. Se invece volete comprarlo, beh, spero per voi che siate davvero così appassionati a questi tipi di storie per farlo!

Dott. Jekyll

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